domenica 18 novembre 2007

Da piccola


È già il sabato sera e non ho cominciato lo scritto che dovrei fare. Davvero che volevo pensare a qualcosa d’interessante nella mia infanzia, mah... ho scoperto che potrei dire che sono stata felice.
La mia famiglia era com’erano anticamente le famiglie: come una tribù dove tutti sapevamo dove era il nostro posto. Andavamo sempre insieme i miei genitori, i miei nonni, mia zia, i miei fratelli, e io. Veramente credo che fu un’infanzia perfetta e sono contenta d’averlo fatto sapere ai miei molte volte.

Ero una bambina grassottella, bionda, con i capelli ondulati e veramente piccola. Mio fratello Alejo mi chiamava “pequenyota”, che vuole dire “piccolina”. Dopo sono cresciuta un po’ e il nome è diventato “Nyota”.
Ricordo che lui era il mio protettore: con gli amici, i professori, anche con i nostri genitori e i nostri nonni. Non voglio dire che avevo sempre bisogno d’essere protetta, ma potrei dire che, a volte, non ero esattamente una bambina tranquilla...
Non solo mio fratello mi coccolava, ma anche il mio babbo, di cui ero la favorita, senza dubbio, e poi, non potrei dimenticare mia nonna.
Mia nonna era bella, brava, divertente... fantastica! Ricordo che io non volevo andare da nessuna parte senza lei. C’è così che, in vacanze, i miei genitori e mio fratello andavano a Lloret, al mare, e io andavo con mia nonna in montagna. Credo che questo fu perché ero un po’ malaticcia e il mare non mi faceva bene. Quindi, le mie vacanze da piccola con mia nonna come la migliore epoca della mia vita.
Non tutto era felicità, però. C’è una cosa che non era piacevole per niente, e che sempre che penso alla mia infanzia ricordo come se fosse oggi. Inoltre, tutte le volte che ho provato a spiegarlo, la gente mi guarda come se fossi matta! Lo proverò adesso un’altra volta, ma sono sicura che non capirai per niente.
Il problema era che le mie mutandine mi stringevano! Davvero! Quando l’ho spiegato alla mia mamma qualche anni fa (3 o 4 anni fa, solamente, quando ho ricordato questa terribile esperienza che potrebbe avermi causato anche dei problemi psicologici per tutta la vita ) ha riso molto perché non poteva capire perché io non lo avevo mai detto quando ero bambina. Lei non ne sapeva niente. Perché non l’ho mai detto? Perché credevo che c’era normale, che tutte le mutandine stringevano! Certo che pensavo che la questione delle mutandine era molto stupida e che qualcuno avrebbe dovuto fare qualcosa per finire con questo problema che io credevo mondiale... mah... Dunque, è logico pensare che se questo era il mio unico problema da piccola, sicuramente ho ragione se credo che da piccola sono stata felice.
Felice davvero.

3 commenti:

Anna Soler ha detto...

jajajaj!!!!!!!!!jajajja!!!! Non ho parole: Nyota, la bambina con le mutandine che gli stringevano! ajajja!!! Sei brava Nyota!!

Bacio

Anna ha detto...

C’è una canzone d’Eros che dice qualcosa così:
Dammi la luna so che ce l'hai
in qualche tasca interna...
Ma la tua testa era qualcosa così.

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

La mia testa? Che dici? Veramente, oggi non capisco niente.