lunedì 28 aprile 2008

V2 DAY

¿C'è qualcuno che può spiegarmi cosa succede in Italia con i giornalisti, la TV e cosa vuole Beppe Grillo?

domenica 27 aprile 2008

Avanti Ferrari!!!!


Noi, i ferraristi, oggi siamo contenti: primo e secondo posto nel gran premio di Catalunya!! Avanti Ferrari!

venerdì 25 aprile 2008

25 aprile: omaggio all’Italia

Due anni fa, studiando primo corso d'italiano, mia insegnante ha detto che non si può imparare l'italiano senza imparare anche a cantare Bella Ciao. Conoscere questa canzone mi ha portato a volere conoscere più sulla storia dell’Italia, di questa guerra e di questa gente, i partigiani...
Per questa ragione, oggi, 25 aprile, voglio fare un piccolo omaggio al popolo italiano, quello che ha lottato e morto nella resistenza contro i fascisti nella 2ª Guerra Mondiale e hanno così contributo a guadagnare per noi la libertà e la democrazia che oggi consideriamo normale.
Senza dubbio, un episodio della storia a non dimenticare! E poi, è una bella canzone ¿no?

giovedì 24 aprile 2008

Attenzione bloggers!

Oggi ho ascoltato alla radio che l’Enciclopedia Britannica viene di annunciare che tutti i blogghisti possono registrarsi nel suo web ed entrare per utilizzare la sua informazione senza nessun pago... this is to say: FREE OF CHARGE!!!!
Una bella notizia, penso, per noi i blogghisti del mondo!
Guardate cosa dicono:
"And now, you can get access to the online version for free through a new program called Britannica Webshare - provided that you are a “web publisher.” The definition of a web publisher is rather squishy: “This program is intended for people who publish with some regularity on the Internet, be they bloggers, webmasters, or writers. We reserve the right to deny participation to anyone who in our judgment doesn’t qualify.” Basically, you sign up, tell them about your site URL and a description, and they review it and decide if you’ll get in. I wonder if Facebook, MySpace and Twitter users are eligible? They all certainly “publish with some regularity on the Internet.”

lunedì 21 aprile 2008

Blogs & Bloggers

Se voglio essere sincera parlando de l’esperienza d’iscrivere un blog che ho avuto dopo il suggerimento della mia cara insegnante d’italiano, prima di tutto, devo dire che non pensavo che mi piacerebbe tanto.
Certo che mi piace scrivere ma, a volte, è stato un po’ stressante tradurre della mia lingua all’italiano. Se avere un blog significa dedicarli molto tempo, averlo in una lingua che non è la tua bisogna avere tempo libero davvero! E il tempo è limitato, specialmente se hai una famiglia, una casa, un lavoro, e tante altre cose...
Ma certo che l’esperienza vale la pena.
Questo detto, penso anche che per questo secondo corso, così pieno di grammatica per imparare, fare un blog mi ha aiutato a divertirmi un po’. Voglio dire che, senza il blog, magari avrei perduto l’interesse per la lingua... non si può dire che il curriculum di quest’anno sia specialmente divertente!
Per parlare ancora di questa esperienza dei blogs che, secondo me, è stata una bellissima idea, ho fatto un piccolo lavoro in Excel per soddisfare la mia curiosità.: chi scrive che cosa? Chi parla nei blog degli altri alunni? Che cosa dicono?
Purtroppo, non so come inserire un excel nel blog, ma credo che il risultato parla per se, e vorrei fare qualche commenti sulle cose che mi passano per la testa quando leggo queste cifre...

1)Tutti siamo molto interessati a noi stessi. Credo che è molto indicativo che il numero più alto di commenti fatti sia nel proprio blog, sempre.
2)Penso che è divertente vedere come, a volte, i commenti fatti non hanno niente a fare con il post iniziale.
3)Quelli che hanno scritto di più non hanno né vergogna di loro italiano né paura d’errare. Magari credono che è vero quello di “errare humanum est”
4)Il dominio della lingua cresce. Spero.
5)Quando mancano solamente 6 o 7 settimane per finire il corso, diventa chiaro che siamo ancora due classi separate. Gli alunni dell’una non scrivono quasi sui blogs di quelli dell’altra classe, salvo onorabili eccezioni. Troppo tarde, penso, per sperare una migliora...
6)Ci sono ancora tante cose a dire dei blog... ma... il resto delle mie opinioni è privato. Magari qualcun’altro studente può fare lo stesso lavoro in excel ed esprimere la sua opinione...

Il mio lavoro

Il mio lavoro

Come tutte le cose nella mia vita, il mio lavoro non è facile a spiegare. Adesso lavoro per me, a casa, faccio delle traduzione per qualche cliente e faccio anche delle intervisti per una pubblicazione giuridica che edita La Vanguardia tutti i mese (Togas, si chiama). Lavoro in questo tema dopo l’anno 96, quando ho deciso finire di lavorare per altri tra recuperarmi d’una depressione che ho avuto per causa dello stress.
In quelli tempi, lavoravo molto, miei figli erano piccoli, i miei rapporti con mio marito non erano, per dirlo soavemente, perfetti... guadagnavo molti soldi ma non ero felice per niente e, un giorno, dopo questa stupida depressione, ho deciso che non volevo essere la più ricca del cimitero ma vivere meglio, essere più contenta con me stessa e godere di più con quello che m’importava davvero!
Così, ho cominciato a lavorare da me, con l’orario che mi piaceva di più, con meno soldi ma molto più felice.
Credo che è una scelta molto personale ma sono contenta d’averla presa. Magari c’è un solo inconveniente: NON AVRÒ MAI UNA FERRARI!!

domenica 13 aprile 2008

I soliti ignoti

Uno dei film più divertente di tutti i film italiani di tutti i tempi! Non sapevo come si chiamava in italiano perchè in spagnolo il nome è "Rufufú", ma finalmente l'ho trovato!
Vedere Totó, Marcello Mastroniani, Claudia Cardinale, Vittorio Gassman... tutti insieme, è davvero fantastico.
Questa scena è una delle megliore della storia del cinema.

venerdì 11 aprile 2008

Women in art

Questo video vuole mostrare un po’ la storia della donna, vista dagli artisti di tutti i tempi... Secondo me, è molto bello e spero che vi piaci.

mercoledì 9 aprile 2008

Vincitore nel festival della pubblicità a Cannes

Insisto a dire che gli artisti del secolo XXI lavorano tutti nel mondo della pubblicità.
Spero che questo video non sia offensivo... ne affreux! hi hi hi

venerdì 4 aprile 2008

Publicità francesa contro l'AIDS

Qualcuno mi ha inviato il video che si può vedere alla TV francese di un’organizzazione che lotta contro l’AIDS. Penso che è vero quello che dicono che gli artisti del secolo XXI lavorano tutti nella creazione pubblicitaria.
¿Che cosa ne pensate? Bello... ¿no? O quando meno, originale...

giovedì 3 aprile 2008

Teoria della vita da Quino, il papà di Mafalda

Secondo Quino, la vita dovrebbe essere al indietro.
Dovrebbe incominciare morendo e, così, questo trauma sarebbe superato. Poi ti svegli in un asilo per vecchietti e ti senti meglio ogni giorno. Dopo, ti butano via dell’asilo perché sei già bene e la prima cosa che fai è incassare la tua pensione.
Poi, nel tuo primo giorno di lavoro ti regalano un orologio d’oro. Lavori 40 anni fino che sei abbastanza giovane per godere del tuo ritiro della vita lavoratrice. Allora vai di festa in festa, bevi, pratichi il sesso e ti prepari per cominciare a studiare.
Dopo, cominci a andare in scuola, giocando con i tuoi amici, senza nessuna obbligazione, fino che diventi un bambino e gli ultimi 9 messi li passi galleggiando tranquillo, con riscaldamento centrale, servizio completo, etc...
E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!
Non è una mala idea, credo...

martedì 1 aprile 2008

Oriana Fallaci non era da sola


Qualche giorni fa ho scoperto che ci sono altri scrittori in Europa che hanno le stesse idee che aveva Oriana Fallaci. E sono contenta di non essere da sola a pensare come lei. Cui troverete un altro articolo scritto da Pilar Rahola, pubblicato oggi a La Vanguardia.
La foto, che ho preso da Internet, è stato fatta a Londra, qualche messe fa, in una manifestazione intitolata “La Religione della pace” convocata da una comunità islamica inglese. Non credo che sia bisogno d’aggiungere dei commenti perché parla per se.
Cui è la traduzione dell’articolo “Risposta a Tahar ben Jelloun”. Un altra volta, Grazie Signora Rahola.


“Dopo avere sconfitto il fascismo, il nazismo e lo stalinismo, il mondo affronta una nuova minaccia totalitaria di scala globale: l’islamismo”. “L’Islamismo è un’ideologia reazionaria che finisce con l’ugualità, con la libertà e con il secolarismo. Il suo trionfo solo può condurre a un mondo di dominazione”. Ci neghiamo a rifiutare al nostro spirito critico per paura di essere accusati d’islamofobia, un concetto sfortunato che confonde la critica allo Islam come religione con stigmatizzare dei loro credenti” E, finalmente, “Nel mio paese, se si picchia, tortura o ammazza un uomo, si chiama assassinato. Quando si ammazza una donna, si chiama tradizione”.
Nessuna de queste parole è uscita del famoso film “Fitna” (calvario) fatta dal deputato olandese Geet Wilders. Non sono neanche delle parole di scrittori occidentali ignoranti o perversi riguardo al Islam. Le tre prime frasi rispondono al manifesto che dodici intellettuali firmarono quando c’era la polemica dei caricature di Maometto, la maggioranza di loro musulmani: Ayaan Hirsi Ali, Chahla Chafiq, Irshad Manji, Mehdi Mozaffari, Talisma Nasreen, Salman Rushdie, Ibn Warraq o Maryam Namazie. E la frase sulla oppressione delle donne è uno dei molti scritti compromessi che la scrittrice di Bangladesh e premio Sarajoy, Talisma Nasreen, ha fatto a modo di denunzia, e che hanno significato una fatua condannandola a morte.
Se comincio così la mia risposta critica all’articolo intitolato “Paura al Islam” che Tahr Ben Jelloun ha pubblicato sabato scorso nella Vanguardia, non è per mancanza d’argomenti propri, ma per situare nel suo posto giusto le cose. La denunzia contro l’Islam fondamentalista non emana della paura patologica dell’Occidente verso i musulmani, ma dei fatti, discorsi e, sfortunatamente, delle tragedie vere che lo stesso Islam progetta sul mondo. È una critica, quindi, che nasce del compromesso con la libertà, e questo compromesso lo fanno proprio, con alto rischio per loro vite, molti intellettuali musulmani che hanno detto definitivamente basta. Di solito senza altro sostegno che la sua innata valentia, abbandonati a una solitudine immorale per i suoi colleghi scrittori. Non mi vale, quindi, la scempiàggine di considerare che gli occidentali abbiamo paura di l’Islam, come se questo fosse frutto d’una ignoranza supina, una cattiveria endemica o, direttamente, un pregiudizio.
Per scontato, ci sono delle critici che nascono del pregiudizio, e non sarò io chi neghi l’esistenza della islamofogia, come esiste il razismo. Ma, caro Tahar Ben Jelloun, ¿Non ci sono dei motivi per avere paura dell’Islamismo? ¿Si inventa Geet Wilders le frasi, le chiamate alla yihad dei capi islamici, le immagini degli insanguinati attentati che, nel nome dell’Islam, si hanno perpetrato? No, e quest’è il dramma, che il materiale pel oddio non è stato inventato da un capo della strema diritta, al contrario, emana del proprio corpo sociale e politico del mondo islamico. Certo, il deputato utilizza questi eventi perversamente, perché mescola religione e ideologia, in un totum revolutum intrinsecamente cattivo. Ma il problema è anteriore incluso a le sue cattive intenzioni. Il problema del mondo, se mi permette, non è Geet Wilders, ma il vero attacco alla libertà che l’ideologia fondamentalista esercita, con efficacia notabile, in tutti i posti dove consegue avere incidenza.
Scusi, ma mentre in Europa qualche disegnatori fanno delle caricature critiche con Maometto –nella linea della tradizione libertaria contro le religioni che marcarono tutto il secolo XX-, o appariscono delle iniziative come quella di Geet Wilders, rifiutati da tutti, a diecine di paesi islamici inculcano l’oddio contro gli ebrei, disprezzano le donne, demonizzano la Lettera dei Diritti umani e anche sovvenzionano dei gruppi terroristi che mescolano Dio e la morte.
Temo che il problema della convivenza nel mondo non è la paura all’Islam, ma la paura alla libertà che, nel nome dell’Islam, inculca l’ideologia fondamentalista. E questa paura ammazza.

Articolo scritto da Pilar Rahola per La Vanguardia, pubblicato l’1 aprile ’08