venerdì 13 novembre 2009

Qualcuno sa come fare per svegliare ZP?

Oggi sulla pressa italiana: "La cattolicissima Spagna alle prese con il partito islamico


Nel giorno in cui El Pais riferisce di un avvocatessa di origine marocchina espulsa dall'aula di un tribunale dal giudice perchè portava il velo islamico, il quotidiano conservatore Abc riporta una notizia che in queste ore sta facendo discutere la Spagna: nel cuore di uno dei paesi più cattolici d’Europa è nato il Prune, un partito islamico che alle elezioni amministrative del 2011 si sta mobilitando per eleggere i propri rappresentanti nei municipi chiave del Paese.
Il nome completo è Partito Rinascimento e Unione di Spagna (Prune), il leader è l’ex giornalista e professore di arabo all’Università di Granata, Mustaf Barrach, vicino a Rabat, secondo ABC. Quella di Barrach, non sembra una missione impossibile: i musulmani residenti in Spagna sono quasi un milione e mezzo e gli immigrati regolari rappresentano circa il 10% della popolazione. Insomma il cosiddetto elettorato potenziale sembrerebbe esserci. Ed è probabilmente questo l’aspetto che allarma maggiormente la fascia più conservatrice della popolazione.
Il professor Barrach, in Spagna da 15 anni, una vita dedicata al sostegno agli immigrati, è membro della Comunità musulmana Al Hegira e tesoriere del Consiglio islamico di Spagna, un organismo di ispirazione sufista, composto in maggioranza da convertiti spagnoli appartenenti alla Yamaa Islamica-Liga Morisca. I cosiddetti Moriscos: l’appellativo denigratorio che bollava i 300.000 musulmani di al-Andalus che furono indotti ad abbracciare la religione cristiana fra il 1492, anno della Reconquista, e il 1526, per poi essere definitivamente cacciati nel 1609.
L'Islam come elemento chiave per la rigenerazione etica della società spagnola e come riferimento valoriale di principi per guidare l’azione politica del movimento. Ma, allo stesso tempo, rispetto per la Costituzione spagnola e il rifiuto categorico del terrorismo come strumento di lotta politica.
Niente localismi per il neonato partito islamico: l’obiettivo da centrare è quello di essere una realtà presente e radicata in tutto il territorio nazionale, non un movimento a carattere regionale. La sede principale è a Granata (come risulta dall’iscrizione nel registro delle liste politiche del ministero per gli Interni), ma di recente ne è stata inaugurata una nuova nelle Asturie, nel nord-ovest della Paese, da dove nel 722 partì la Riconquista con la battaglia di Covadonga. Andalusia, Madrid, Catalogna, Estremadura, Valenzia e Murcia sono le comunità a maggiore presenza di immigrati di origine musulmana, ma anche di spagnoli convertiti all'Islam, ed è qui che il nuovo partito punta a raggranellare voti,
E così, dopo l’ora di religione islamica a scuola (facoltativa) e la più grande moschea d’Europa, ecco il partito islamico. Intanto il governo Zapatero ha annunciato la firma di un accordo di reciprocità con il Marocco che consentirebbe alla comunità marocchina di votare alleamministrative, qualora lo stesso diritto fosse riconosciuto agli spagnoli residenti in Marocco, mentre nel Paese la preoccupazione cresce dinnanzi al sospetto che dietro questo partito ci sia il governo di Rabat, con interessi contrapposti a quelli spagnoli."

lunedì 2 novembre 2009

Agora d'Alejandro Amenábar

Un film per la polemica... tanti si sentono offesi per l'immagine di crudelità degli antici cristiani... ed altri pensano che non vuole fare altro che sprimere una situazione di lotta fra due religioni, una mostra d'intoleranza, ignoranza, paura... che si repete una volta ed altra nella storia dell'uomo. Dire soltanto che sempre quelli ad essere ammazzati senza problemi sono gli ebrai, due milla anni fa ed adesso...