sabato 1 dicembre 2007

Un altra storia di tolleranza

Due o tre giorni fa ho letto sul giornale che un’insegnante inglese al Sudan ha commesso blasfemia contro l’Islam. Dicono che ha fatto votare gli alunni, (che hanno fra 5 e 6 anni) per scegliere un nome per un orso di zerbino... e gli alunni hanno deciso il nome del profeta. Alcuni genitori hanno demandato la condanna della donna a 40 colpi di frusta e 4 anni in galera, la qualcosa mi sembra quando meno esagerata, ma, adesso il paese vuole condannare a morte la professoressa per offendere l’Islam. E qui, qualche (molti) continuano a chiamarmi razzista perché dico che non mi piace l’Islam. Va bene! No m’importa e insisto: L’Islam non è una razza, è una religione. Una religione che mi considera, tanto che donna, meno che un cammello e, logicamente, non mi piace questa idea che hanno di me. E punto.

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