mercoledì 22 aprile 2009

Diario da L'Aquila: quella famiglia allargata su cui non può cadere la pioggia

Oggi Anna m'ha inviato questo bel scritto e vorrei farvi conoscerlo anche a voi, gli amici bloghisti per farvi capire come sono fantastici gli italiani.

mercoledì 22 aprile 2009 -(Fabio Capolla - Giornalista de Il Tempo)
"Che dramma la pioggia. Che tristezza vedere anziani costretti, anzi relegati nelle tende. Impossibilitati a uscire per ritirare il pranzo o per raggiungere un bagno chimico. Quello che ho visto oggi è desolazione. Acqua, fango e freddo. La mia fortuna è che stasera torno a casa, al di là del Gran Sasso e trovo una doccia calda.
Questa gente dovrà passare una notte all’addiaccio, con le tende che imbarcano acqua, con i bambini che si ritrovano materassi bagnati. Mentre c’è chi pensa a vacanze da favola, macchine lussuose io oggi apprezzo la banalità di una doccia calda che ti toglie il freddo nelle ossa. Altre quattro scosse, due nella notte e due nel pomeriggio, con la magnitudo che torna a salire sopra quota tre. Scosse di assestamento ma che costringono medici e volontari della Croce Rossa a lavorare con più attenzione.
Sono molte le persone che, con scosse anche minime, vengono assalite da crisi di panico. Un trauma che si portano dietro dallo scorso 6 aprile. Attorno alle tende il fango. Piccole risaie che impediscono a tutti di muoversi. In una tenda una donna anziana, seduta, con lo sguardo fisso nel vuoto e tra le mani il rosario. In dialetto abruzzese mi dice «Figlio mio solo la Madonna ci può aiutare».

Oggi ho evitato il pranzo della Protezione civile. Sono stato invitato da un mio collaboratore, Giorgio, in una tendopoli spontanea, nel giardino di una palazzina. Quattro tende e quasi venti persone, dai più giovani ai più vecchi. Giorgio mi ha portato dalla sua fidanzata, che anziché spostarsi in una delle tante tendopoli, insieme a genitori, nonni, zii e cugini vive in queste tende a pochi passi dalla sua abitazione, ancora non agibile. Un’accoglienza molto calorosa e la scoperta di quella che è una famiglia allargata.
Non nella concezione moderna di prime, seconde mogli, figli di due famiglie che ne formano una nuova. No, questa è una famiglia patriarcale, dove c’è ancora un rispetto che è tradizione per l’anziano, servito e riverito per primo. Dove si scopre l’attenzione e l’aiuto reciproco. La nonna che grattugiava il parmigiano mentre le figlie preparavano la pasta e i nipoti apparecchiavano la tavola. Uno stare insieme pieno di allegria ma anche di gioia. Eppure pioveva a dirotto, eppure erano tutti terremotati, eppure il fango cominciava ad essere fastidioso. Un senso vero della famiglia.

La pioggia blocca tutto, le previsioni per domani non sono delle migliori. Addirittura qualche sfollato aquilano che era stato sistemato in un campeggio sulla costa teramana è stato evacuato per il pericolo di esondazione di un fiume. Una situazione sempre più critica. Quando piove sul bagnato. Non ci sono belle notizie oggi, se non che alcune insegnanti di Coppito, un paesino alle porte dell’Aquila dove anche uno dei miei ristoranti preferiti non esiste più per colpa del terremoto, hanno radunato i bambini sotto la tenda per farli stare insieme, farli divertire, continuare ad imparare qualcosa. Per il resto non ci sono buone notizie oggi. Meglio chiedere l’aiuto della Madonna."

9 commenti:

Anna ha detto...

Sì, sono molto carini.

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

a me piaciono gli italiani.

Anonimo ha detto...

c'è una dignità in quelle persone che fa pensare nulla può fermare la volontà di vivere

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Certo.

Anonimo ha detto...

in una intervista fatta a dei bambini....questi raccontavano che era molto piu bello vivere sotto le tende,erano tutti uguali,potevano uscire a giocare senza la paura delle macchine ed altro....
e che gli dispiaceva un domani ritornare nelle loro case..

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Allora, per loro, SB aveva raggione e sono di camping! I bambini sono così...

Anonimo ha detto...

ma anche i vecchi,a parte il freddo e la pioggia,si sono già organizzati a fare la maglia a giocare a carte,a ballare alla sera! anche nuovi amori tra vedovi...
sono nate nuove amicizie e a tutti dispiacerà un domani lasciarsi...
sono incredibili e fatti di una pasta speciale

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Sono degli italiani. Nessun popolo è come voi.

paolo ha detto...

l'ansia moderna nasce dalla SOLITUDINE: si è soli perchè i genitori lavorano e lasciano soli i figli davanti alla playstation; soli i nonni perchè i figli lavorano e perchè, se ancora giovani, loro stessi hanno bisogno della privacy e non vogliono fare da babysitter 24 ore su 24.
Soli i ragazzi che tra di loro comunicano via chat, sms dove è piu' facile costruirsi un alter ego che affrontare i limiti (e i valori) del proprio io.
SOLI...SOLI...SOLI
E solo la FAMIGLIA ALLARGATA ci potrà salvare: sentirsi parte di un gruppo che ha spazi condivisi, relazioni condivise, gioie e dolori condivisi.
Il dolore è più leggero se lo si affronta in tanti. Il coraggio di vivere lo devi trovare per forza se sai che altri contano su di te.
La vita va condivisa ( e quindi tutto): neache la vita è nostra...ma di tutti, va condivisa.
E la famiglia allargata non è quella di due divorziati che si portano appresso i brandelli di altre famiglie: quella è confusione come confusi sono le menti di coloro che le hanno create.
i monolocali andrebbero aboliti: gli appartamenti dovrebbero essere fatti per 10 persone: genitori e nonni e nipoti tutti insieme (magari con tre bagni) a condividere le gioie e i dolori della vita...e non ci sarebbe tempo per drogarsi, deprimersi, isolarsi...arrendersi
salute e saluti