mercoledì 19 novembre 2008
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Ho cominciato a studiare l’italiano per piacere. Credevo che non fosse una lingua difficile ma... perbacco! Questo anno, secondo corso, la nostra cara insegnante ha avuto un’idea: fare dei blogs sull’internet. Ha detto che c’era solamente una proposta, volontaria... e io, che sono una ottimista irredenta, ho pensato che nessuno farebbe niente... e che dopo due o tre settimane, la professoressa avrebbe dimenticato tutto.... Ma no!
13 commenti:
Io vagabondo...diventa nel tempo una sorta di inno della band ed una delle canzoni più note degli anni '70.
La canzone vendette 1 000 000 di copie circa e, ancora oggi, è una delle canzoni sempre suonate dal gruppo durante i concerti.
Esiste anche una versione spagnola del brano intitolata Yo vagabundo
Hai mai sentito "Mediterráneo". Per noi e anche un inno dei 70. Se le cerchi sul youtube ci sono molte versione. Credo che la buona sia una che si chiama Mediterraneo Serrat. Le parole sono belle davvero. Dimmi se ti piace.
conoscevo la canzone la tieta in italiano (bugiardo incosciente)cantata da mina e da guccini in dialetto bolognese
ma lui come cantante non lo conoscevo
comunque molto bravo
La tieta! Perbacco! Non l'ho ascoltata da tanti anni fa... un po' triste per il mio gusto, ma bella.
E' triste , ma sempre bella.
Reyjam.
Ciao Reyjam!!! Sono contesta di rivederti! Dove eri? Ho guardato nel tuo blog tante volte... pensavo che non volesti scrivere più!
Oh, oh. Io non sapevo che conoscesti a Serrat anche in Italia. Da noi ha marcato una generazione. Ma ci sono delle sue canzoni anche molto romantiche come parole d’amore....Bellissima, se non c’è in italiano vi la traduco un altro giorno.
@Reyjam: Ben ritornato
Guardate che cosa ho trovato. È una canzone di Serrat, vi ricorda qualcosa?
QUALCOSA DI PERSONALE
Probabilmente al loro paese se ne ricorderanno
come cuccioli di brave persone
che rubavano fiori per regalarli alle loro mamme
e davano da mangiare ai piccioni.
È probabile che tutto questo debba essere vero,
anche se non si capisce come e in che maniera
questi individui arrivarono ad essere quello che sono
e a chi servono quando alzano le bandiere.
Uomini di paglia che usano la colonia e l’onore
per nascondere oscure intenzioni.
Hanno doppia vita, sono sicari del male:
tra questi tipi e me c’è qualcosa di personale.
Circondati da protocollo, seguito e sicurezza
viaggiano in incognito su auto blindate
a seminare calunnie, a mentire con naturalezza
ad appendere nelle scuole il proprio ritratto.
Spendono più di quanto hanno per collezionare
spie, liste nere e arsenali.
Risulta umiliante vederli vantarsi
nel vedere chi è che ce l’ha più grosso.
Si armano fino ai denti nel nome della pace
giocano con cose che non hanno pezzi di ricambio
e la colpa è degli altri se qualcosa gli riesce male
tra questi tipi e me c’è qualcosa di personale.
E come chi nelle cose non ha niente da perdere
premono l’allarme e rompono le promesse
e in nome di chi non hanno il piacere di conoscere
ci mettono la pistola sulla testa.
Si afferrano i propri capelli, ma per non sporcare
vanno a cacare in casa altrui
e sperimentano nuovi metodi per massacrare
sofisticati e allo stesso tempo convincenti.
Non conoscono neanche il proprio padre quando perdono il controllo
né ricordano che nel mondo ci sono bambini.
Negano a tutti noi il pane ed il sale
tra questi tipi e me c’è qualcosa di personale.
Però, questo sì, i sicari non perdono occasione
di dichiarare pubblicamente il proprio impegno
nel favorire un dialogo di franca distensione
che gli permetta di gettare le basi
che garantiscano delle premesse minime
che facilitino la creazione dei mezzi
che spingano ad un punto di partenza solido e capace
da est a ovest e da sud a nord
dove stabilire le basi di un trattato di amicizia
che contribuisca a porre le fondamenta
di una piattaforma dove edificare
un bel futuro di amore e pace.
Bravo Serrat!
wow questo serrat
sembra scritta ieri sera
dedicata a questa politica da televione,
dove conta cosa dici e come ti vesti....non cosa fai per la povera gente
queste mani che stringono mani sporche di sangue
che non conscono il dolore dei bambini affamati
perchè viaggiano su limousine blindate
questi cuori protetti da grandi e pieni portafogli
queste enormi ricchezze in mano a grandi ignoranti
bellissima
Grande davvero il nostro Joan Manel Serrat!
ma questa canzone e dal 1968, figurati!
Bel anno il 68... quante cose si hanno fatto!
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